Sinistro stradale: quando sono risarcibili le spese per il legale? | Il portale giuridico online per i professionisti - Diritto.it (2023)

Le spese legali relative ai sinistri sono risarcibili in base alla loro effettiva necessità: quando la gestione del sinistro non presenta difficoltà e l’assicuratore ha offerto prontamente

Decisione: Sentenza n. 11154/2016 Cassazione Civile – Sezione III

Classificazione: Assicurativo, Civile

Parole chiave: #assicurazione, #sinistro, #speselegali, #fulviograziotto, #scudolegale

Il caso.

Un danneggiato RCA avanzava richiesta di risarcimento diretto alla propria compagnia assicurativa, la quale liquidava e inviava l’importo per le spese di riparazione e il fermo tecnico.

Il legale dell’assicurato tratteneva la somma in acconto perché mancavano le spese legali e citava l’assicuratore avanti al Giudice di Pace, che rigettava la domanda.

Il Tribunale, a seguito di appello, condannava la compagnia anche al pagamento delle spese stragiudiziali.

La compagnia assicurativa ricorre per Cassazione, e la Suprema Corte accoglie il ricorso.

La decisione.

Dopo aver esaminato i primi due motivi di ricorso, il Collegio affronta «il terzo motivo, per violazione e falsa applicazione dell’art.9 dpr n.25412006 – il giudice d’appello avrebbe erroneamente attribuito alla H. [assicuratore, ndr] l’obbligo di corrispondere il rimborso di spese “stragiudiziali” indebite, non essendo nulla dovuto a titolo di assistenza legale quando l’offerta tempestiva corrisponda all’effettivo dovuto, e peraltro incognite nel loro ammontare».

In merito, afferma che «A riguardo, torna utile premettere che l’art. 9. reg. n. 254/2006 – Assistenza tecnica e informativa ai danneggiati al comma secondo, statuisce testualmente: “Nel caso in cui la somma offerta dall’impresa di assicurazione sia accettata dal danneggiato, sugli importi corrisposti non sono dovuti compensi per la consulenza o assistenza professionale di cui si sia avvalso il danneggiato diversa da quella medico-legale per i danni alla persona”».

La Suprema Corte si richiama a precedenti pronunce sulla risarcibilità delle spese legali per l’assistenza stragiudiziale: «secondo la giurisprudenza di questa Corte, nella speciale procedura per il risarcimento del danno da circolazione stradale, “il danneggiato ha facoltà, in ragione del suo diritto di difesa, costituzionalmente garantito, di farsi assistere da un legale di fiducia e, in ipotesi di composizione bonaria della vertenza, di farsi riconoscere il rimborso delle relative spese legali; se invece la pretesa risarcitoria sfocia in un giudizio nel quale il richiedente sia vittorioso, le spese legali sostenute nella fase precedente all’instaurazione del giudizio divengono una componente del danno da liquidare e, come tali devono essere chieste e liquidate sotto forma di spese vive o spese giudiziali. (Cass. n. 2275/06, Cass.11606/2005)».

Ma la Cassazione precisa i confini dei compensi corrisposti dal danneggiato al proprio avvocato: «Ora, anche qualora non si volesse condividere l’orientamento giurisprudenziale riportato, resta il fatto che i compensi corrisposti dal danneggiato al proprio avvocato (o ad un perito diverso da quello medico legale) per l’attività stragiudiziale devono poter formare oggetto di domanda di risarcimento nei confronti dell’altra parte a titolo di danno emergente, quando siano state necessarie e giustificate. Tanto si desume dal potere del giudice, ex art. 92, I ° co., c.p.c., di escludere dalla ripetizione le spese sostenute dalla parte vittoriosa, ove ritenute eccessive o superflue, ed applicabile anche agli effetti della liquidazione del danno rappresentato dalle spese stragiudiziali.»

E precisa anche la nullità di una norma del regolamento che inibisca il diritto al risarcimento: «una norma regolamentare (e quindi una fonte di secondo grado) che escluda a priori il diritto al risarcimento di un tipo di danno che la legge (e quindi una fonte di primo grado) considera altrimenti risarcibile, appare difficilmente compatibile con gli artt. 3 e 24 Cost., ed è perciò nulla, alla luce del principio secondo cui regolamenti in contrasto con la Costituzione, se non sono sindacabili dalla Corte costituzionali, perche privi di forza di legge, sono comunque disapplicabili dal giudice ordinario, in quanto atti amministrativi, in senso ampio».

La Suprema Corte sottolinea il presupposto della risarcibilità del danno: «osserva questa Corte che la risarcibilità o meno del danno (di qualsiasi danno) dipende dalla sua natura giuridica, non dal suo contenuto economico. Cosi, un danno non patrimoniale potrà non essere risarcibile perche non rientrante nella previsione dell’art. 2059 c.c.; un danno patrimoniale potrà non essere risarcibile perche causato dalla vittima a se stessa, ex art. 1227 c.c.; ma certamente non può mai ammettersi che un danno, altrimenti risarcibile, perda tale sua qualità solo perchè sia consistito nell’avere il danneggiato effettuato un esborso in favore di Tizio piuttosto che di Caio.»

Andando più nello specifico, per quanto attiene agli elementi di danno che consistono in compensi dovuti a professionisti, la Cassazione afferma che «in tema di danni consistiti in spese erogate a professionisti di cui danneggiato si sia avvalso per ottenere il risarcimento del danno, quel che rileva ai fini della risarcibilità è unicamente la sussistenza di un valido e diretto nesso causale tra il sinistro e la spesa. Dunque le spese consistite in compensi professionali saranno risarcibili o meno non già in base alla veste del percettore (sì al medico legale, no all’avvocato), ma in base alla loro effettiva necessità: dovrà perciò ritenersi sempre risarcibile la spesa per compensare un legale, quando il sinistro presentava particolari problemi giuridici, ovvero quando la vittima non ha ricevuto la dovuta assistenza, ex art. 9, co.1, d.p.r. 254/2006, dal proprio assicuratore. Per contra, sarà sempre irrisarcibile la.spesa per compensi all’avvocato, quando la gestione del sinistro non presentava alcuna difficoltà, i danni da esso derivati erano modestissimi, e l’assicuratore aveva prontamente offerto la dovuta assistenza al danneggiato. Quindi il problema delle spese legali va correttamente posto in termini di”causalità”, ex art. 1223 c.c., e non di risarcibilità”. Da ciò consegue, ovviamente, che l’art. 9, 2 ° co., d.p.r. 254/2006, se inteso nel senso che esso vieta tout court la risarcibilità del danno consistito nell’erogazione di spese legali, deve essere ritenuto nullo per contrasto con l’art. 24 Cost., e va disapplicato»

Ne consegue il necessario accertamento della necessarietà e giustificazione di tali spese da parte del giudice di merito: «la sentenza impugnata è errata nella parte in cui non ha valutato se le spese stragiudiziali richieste erano necessitate e giustificate dalla complessità del caso e dalle contestazioni sorte con l’assicuratore richiesto del pagamento o dall’inerzia di assistenza adeguata dello stesso. Inoltre ( e con riguardo al secondo motivo), va osservato che l’art. 145 del codice assicurazioni statuisce che la richiesta di risarcimento deve essere inoltrata, in fattispecie di soli danni alle cose, almeno 60 giorni prima dell’azione. La richiesta deve essere proposta nei termini di cui all’art i 148 cod. ass. . Ciò, a pena di improponibilità della domanda».

Per il Collegio, è il danneggiato che deve richiedere le spese legali stragiudiziali: afferma, infatti, che «non è l’assicuratore tenuto a compulsare il danneggiato in merito ad eventuali spese legali stragiudiziali necessarie nel caso concreto, ma deve essere questi che le ne faccia richiesta ex art. 145 c. ass., norma che si applica anche nell’ipotesi di richiesta al proprio assicuratore ex art. 149 codice delle assicurazioni.»

Osservazioni.

Per la Suprema Corte, la voce di danno relativa alle spese legali stragiudiziali per la gestione del sinistro è risarcibile se e in quanto tale attività si sia rivelata necessaria e giustificata, e tale voce di danno deve comunque essere espressamente richiesta dal danneggiato ex art. 145 codice delle assicurazioni.

Disposizioni rilevanti.

DECRETO LEGISLATIVO 7 settembre 2005, n. 209

Codice delle assicurazioni private

Vigente al: 28-1-2017

Art. 145 – Proponibilita’ dell’azione di risarcimento

1. Nel caso si applichi la procedura di cui all’articolo 148, l’azione per il risarcimento dei danni causati dalla circolazione dei veicoli e dei natanti, per i quali vi è obbligo di assicurazione, può essere proposta solo dopo che siano decorsi sessanta giorni, ovvero novanta in caso di danno alla persona, decorrenti da quello in cui il danneggiato abbia chiesto all’impresa di assicurazione il risarcimento del danno, a mezzo lettera raccomandata con avviso di ricevimento, anche se inviata per conoscenza, avendo osservato le modalità ed i contenuti previsti all’articolo 148.

2. Nel caso in cui si applichi la procedura di cui all’articolo 149 l’azione per il risarcimento dei danni causati dalla circolazione dei veicoli e dei natanti, per i quali vi è obbligo di assicurazione, può essere proposta solo dopo che siano decorsi sessanta giorni, ovvero novanta in caso di danno alla persona, decorrenti da quello in cui il danneggiato abbia chiesto alla propria impresa di assicurazione il risarcimento del danno, a mezzo lettera raccomandata con avviso di ricevimento, inviata per conoscenza all’impresa di assicurazione dell’altro veicolo coinvolto, avendo osservato le modalità ed i contenuti previsti dagli articoli 149 e 150.

Art. 149 – Procedura di risarcimento diretto

1. In caso di sinistro tra due veicoli a motore identificati ed assicurati per la responsabilità civile obbligatoria, dal quale siano derivati danni ai veicoli coinvolti o ai loro conducenti, i danneggiati devono rivolgere la richiesta di risarcimento all’impresa di assicurazione che ha stipulato il contratto relativo al veicolo utilizzato.

2. La procedura di risarcimento diretto riguarda i danni al veicolo nonché i danni alle cose trasportate di proprietà dell’assicurato o del conducente. Essa si applica anche al danno alla persona subito dal conducente non responsabile se risulta contenuto nel limite previsto dall’articolo 139. La procedura non si applica ai sinistri che coinvolgono veicoli immatricolati all’estero ed al risarcimento del danno subito dal terzo trasportato come disciplinato dall’articolo 141.

3. L’impresa, a seguito della presentazione della richiesta di risarcimento diretto, è obbligata a provvedere alla liquidazione dei danni per conto dell’impresa di assicurazione del veicolo responsabile, ferma la successiva regolazione dei rapporti fra le imprese medesime.

4. Se il danneggiato dichiara di accettare la somma offerta, l’impresa di assicurazione provvede al pagamento entro quindici giorni dalla ricezione della comunicazione e il danneggiato è tenuto a rilasciare quietanza liberatoria valida anche nei confronti del responsabile del sinistro e della sua impresa di assicurazione.

5. L’impresa di assicurazione, entro quindici giorni, corrisponde la somma offerta al danneggiato che abbia comunicato di non accettare l’offerta o che non abbia fatto pervenire alcuna risposta. La somma in tale modo corrisposta è imputata all’eventuale liquidazione definitiva del danno.

6. In caso di comunicazione dei motivi che impediscono il risarcimento diretto ovvero nel caso di mancata comunicazione di offerta o di diniego di offerta entro i termini previsti dall’articolo 148 o di mancato accordo, il danneggiato può proporre l’azione diretta di cui all’articolo 145, comma 2, nei soli confronti della propria impresa di assicurazione. L’impresa di assicurazione del veicolo del responsabile può chiedere di intervenire nel giudizio e può estromettere l’altra impresa, riconoscendo la responsabilità del proprio assicurato ferma restando, in ogni caso, la successiva regolazione dei rapporti tra le imprese medesime secondo quanto previsto nell’ambito del sistema di risarcimento diretto.

FAQs

Quando l'assicurazione paga le spese legali? ›

L'assicurazione paga tutte le spese legali che rientrino in garanzia: occorre che il fatto oggetto del sinistro si sia verificato dopo che è stata stipulata la polizza di tutela legale (insorgenza) e che riguardi la materia oggetto della copertura assicurativa.

Chi paga le spese legali in caso di sinistro? ›

Chi deve pagare l'avvocato dopo un incidente stradale? Dopo un incidente stradale e dopo la richiesta all'avvocato, occorre comprendere chi paga l'avvocato. L'ordinamento giuridico prevede che l'avvocato deve essere pagato dalla compagnia assicurativa.

Quanto si prende un avvocato per un sinistro stradale? ›

La parcella dell'avvocato per sinistro stradale viene calcolata in percentuale rispetto all'importo del risarcimento, di norma si aggira intorno al 10-20% dell'intera cifra riconosciuta.

Quali sono le spese risarcibili in un sinistro in regime di risarcimento diretto? ›

La procedura di risarcimento diretto riguarda i danni al veicolo nonché i danni alle cose trasportate di proprietà dell'assicurato o del conducente. Essa si applica anche al danno alla persona subito dal conducente non responsabile se risulta contenuto nel limite previsto dall'articolo 139.

Quanto costa l'assicurazione che copre le spese legali? ›

Polizza tutela legale: costo

Ovviamente, nella polizza tutela legale, il costo dipende molto anche dal tipo di copertura che si sceglie. Mediamente il costo varia, per le aziende di piccole dimensioni, dai 150 ai 400 euro, mentre per le persone fisiche il costo è di circa 150 euro all'anno.

Quanto tempo ha l'assicurazione per pagare un danno? ›

Se le parti trovano l'accordo infatti e il modulo di constatazione amichevole viene quindi firmato da entrambi i soggetti, il risarcimento verrà liquidato dalla propria compagnia in 30 giorni. Se invece questo accordo tra le parti non è stato possibile, la liquidazione del danno avverrà dopo 60 giorni.

Cosa fa l'avvocato in caso di incidente stradale? ›

Avvocato infortunistica stradale è il professionista che si occupa di risarcimento danni da incidente stradale. Risulta un professionista indispensabile per ottenere in tempi rapidi il giusto risarcimento, nel momento in cui si rimane coinvolti in un incidente stradale.

Chi paga le spese legali? ›

Chi paga l'avvocato? L'avvocato deve essere pagato dal proprio cliente. Nelle cause penali, anche in caso di nomina d'ufficio, il legale nominato va pagato dall'assistito. Fatta salva solo l'ipotesi di ammissione gratuito patrocinio a spese dello Stato.

Cosa copre l'assicurazione di un avvocato? ›

La polizza deve coprire la responsabilità civile del legale per tutti i danni causati a clienti e a terzi, anche per colpa grave, nello svolgimento della professione. Rientrano nell'assicurazione i danni patrimoniali e non, indiretti, permamenti, temporanei e futuri.

Quanto prende un avvocato per una causa vinta? ›

a un compenso da 1.000 a 2.000 euro per una causa civile del valore di 5.000 euro; a un compenso intorno a 5.000 euro per una causa del valore di 20.000 euro; a un compenso intorno a 10.000 euro per una causa del valore di 50.000 euro.

Qual è la percentuale che si prende un avvocato? ›

Sicché, non esiste una percentuale fissa. Cliente e professionista possono accordarsi per come credono. Nella prassi, tuttavia, questa percentuale varia dal 10% al 30% ed è tanto inferiore quanto è superiore il valore della causa.

Quanto costa una lettera scritta da un avvocato? ›

Quanto costa una lettera e chi paga? Normalmente, quando ci si rivolge ad un avvocato per la redazione di una lettera, che sia di diffida o di altro contenuto, il costo può variare tra i 150 e i 250 euro.

Come funziona il rimborso di un sinistro? ›

MODALITÀ DI RIMBORSO

Il contraente della polizza assicurativa del veicolo responsabile, ove ritenga conveniente “rimborsare il sinistro”, potrà corrispondere il relativo importo direttamente alla Stanza di compensazione, tramite bonifico bancario (anche da BancoPosta), sul conto corrente dedicato.

Quanto ti risarcisce l'assicurazione in caso di incidente? ›

Quanto pagano per un incidente?
Percentuale di invaliditàImporto risarcimento giornaliero
Invalidità assoluta al 100%47,07 euro
Invalidità parziale al 75%35,30 euro
Invalidità parziale al 50%25,54 euro
Invalidità parziale al 25%11,77 euro

Come si determina l indennizzo in caso di danno non riparabile? ›

– Mentre se il veicolo è danneggiato ma non riparabile il danno è quantificato dal valore commerciale che l'auto aveva al momento del sinistro, diminuito del valore del recupero o della vendita delle parti riutilizzabili, ma aumentato dall'indennizzo per il mancato uso.

Cosa copre l'assistenza legale? ›

La polizza di tutela legale copre tutte le spese collegate alla difesa in sede penale, civile e amministrativa, nel limite degli ambiti previsti dalle garanzie di polizza.

Cosa non paga l'assicurazione? ›

– in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di stupefacenti; – con patente scaduta o mai conseguita; – a bordo di auto sottoposta a fermo amministrativo; – con numero di passeggeri a bordo superiore a quello indicato sul libretto di circolazione o sul documento unico.

Come si attiva la tutela legale? ›

Per attivare la polizza di tutela legale è sufficiente contattare il numero verde dedicato della Compagnia per denunciare il sinistro.

Come viene risarcito un sinistro? ›

In caso di incidente stradale esistono diverse opzioni per ottenere il risarcimento. La procedura ordinaria prevede di inviare la richiesta di risarcimento alla compagnia assicurativa del responsabile del sinistro, sia per i danni subiti dal veicolo che per le eventuali lesioni fisiche riportate.

Come arrivano i soldi dell'assicurazione? ›

Se il danneggiato accetta, l'assegno verrà inviato dall'assicurazione entro 15 giorni. Se non si giunge ad un accordo, l'assegno viene in ogni caso inviato e può essere accettato come acconto, salvo poi rivalersi contro la compagnia.

Cosa fare se l'assicurazione non risponde alla richiesta di risarcimento danni? ›

Se sei insoddisfatto del comportamento di un'impresa di assicurazione, la prima cosa da fare è inviare un reclamo all'ufficio reclami dell'impresa, che deve risponderti entro 45 giorni. Se non ricevi risposta entro tale termine oppure non sei soddisfatto della risposta puoi rivolgerti all'IVASS.

Cosa rischia chi provoca un incidente stradale? ›

La legge dice che chiunque cagioni per colpa ad altri una lesione personale con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale è punito con la reclusione da tre mesi a un anno per le lesioni gravi e da uno a tre anni per le lesioni gravissime.

Chi stabilisce il concorso di colpa in un incidente stradale? ›

Se dopo un incidente stradale arrivano sul posto le forze di polizia, saranno queste ultime a portare avanti i rilievi del caso per poi stabilire il concorso di colpa a seconda delle responsabilità degli automobilisti, eventualmente redigendo una sanzione se c'è stata una violazione del Codice della strada.

Cosa devo fare dopo un incidente stradale? ›

La prima cosa da fare dopo un sinistro è mantenere la calma ed evitare discussioni molto accese o litigi in quanto comportamenti controproducenti. I veicoli non devono essere spostati quando l'incidente causa gravi danni alle cose e alle persone, ma in questo caso è necessario chiamare le Forze dell'Ordine e il 118.

Come ottenere rimborso spese legali? ›

Ai fini del rimborso, Il pagamento delle spese legali può avvenire esclusivamente tramite bonifico bancario, art. 3, comma 4, lett. h) del decreto ministeriale del 20 dicembre 2021.

Come farsi rimborsare le spese legali? ›

Come presentare la domanda

Il richiedente, ossia l'imputato stesso, può presentare istanza di accesso al fondo tramite apposita piattaforma telematica accessibile dal sito giustizia.it mediante le credenziali SPID di livello due.

Chi recupera le spese di Giustizia? ›

Dal 9 dicembre 2021 l'Ufficio V della Direzione dei servizi del tesoro (DST) provvede al recupero delle spese prenotate a debito di cui all'art. 158, comma 3, del DPR 115/02 (Testo Unico delle Spese di Giustizia) relative ai contenziosi in cui è parte il Ministero dell'economia e delle finanze.

Cosa paga l'assicurazione in caso di sinistro? ›

I danni alla vostra auto sono coperti di solito dall'assicurazione casco. Dei danni che causate agli altri risponde l'assicurazione di responsabilità civile. Se vi infortunate in un incidente da voi stessi causato, i danni sono a carico della vostra assicurazione contro gli infortuni.

In quale misura l'assicuratore è tenuto a risarcire il danno sofferto dall assicurato in conseguenza del sinistro? ›

1905 c.c. “L'assicuratore è tenuto a risarcire, nei modi e nei limiti stabiliti dal contratto, il danno sofferto dall'assicurato in conseguenza del sinistro”. La volontà legislativa è quella di evitare che l'assicurato possa trarre un lucro dall'indennizzo, ciò che accadrebbe se questo potesse superare il danno patito.

Come tutelarsi da un avvocato? ›

Come tutelarsi da un avvocato scorretto? Un comportamento scorretto da parte di un avvocato che non rispetta i doveri contenuti all'interno del Codice deontologico forense può essere denunciato al Consiglio dell'Ordine degli Avvocati, attraverso la presentazione di un esposto.

Quando l'avvocato può chiedere le spese della controparte? ›

* I-In particolare è consentito all'avvocato chiedere alla controparte il pagamento del proprio compenso professionale nel caso di avvenuta transazione giudiziale e di inadempimento del proprio cliente.

Quanto costa un avvocato per un ricorso al giudice di pace? ›

Compenso avvocato Giudice di Pace civile D.M. 55/2014
ValoreDa € 0,01 a € 1.100,00Da € 1.100,01 a € 5.200,00
Fase di studio€ 65,00€ 225,00
Fase introduttiva€ 65,00€ 240,00
Fase istruttoria€ 65,00€ 335,00
Fase decisoria€ 135,00€ 405,00

Come recuperare le spese legali liquidate in sentenza? ›

La richiesta di pagamento deve essere effettuata compilando l'apposito modello - pdf “Richiesta di pagamento delle somme dovute a titolo di spese e onorari di giudizio, liquidate con pronuncia di condanna emessa a decorrere dal 21 dicembre 2021” (data di entrata in vigore della Legge n.

Cosa deve pagare un avvocato? ›

Se hai un'attività come avvocato libero professionista, paghi le tasse per il 5% nei primi 5 anni e per il 15% dal sesto anno in poi, sul 78% dei tuoi incassi. Per mantenere questo regime fiscale agevolato: puoi incassare al massimo 85.000€ all'anno.

Cosa devo fare se la parcella dell'avvocato è troppo alta? ›

Tutto quello che devi fare è inviargli una lettera di revoca mandato tramite raccomandata A/R. Il tuo legale dovrà restituirti i tuoi documenti. Se ne fai richiesta dovrà restituirli direttamente a te e non necessariamente a un nuovo avvocato.

Cosa succede se l'avvocato non fa il preventivo? ›

La violazione dell'obbligo del preventivo – che non incide sulla spettanza del compenso professionale né sull'ammontare – comporta a carico dell'avvocato eventuale azione civilistica da parte del cliente, oltre che conseguenze di natura deontologica, come prevede espressamente l'art.

Quanto tempo si ha per rispondere a una lettera di un avvocato? ›

L'efficacia di una lettera scritta da un avvocato è che nel 90% dei casi si ottiene una risposta. In genere si fissa un termine entro cui rispondere che non è mai inferiore ai 15 giorni.

Cosa succede se non si risponde a una lettera di un avvocato? ›

La raccomandata inviata alla residenza anagrafica del destinatario e da questi non ritirata si considera ugualmente valida, con ogni effetto legale conseguente. Se il destinatario si rifiuta di ricevere la raccomandata o è assente, il plico viene depositato presso l'ufficio postale del posto per un mese.

Quanto costa una mail di un avvocato? ›

Quanto costa una mail di un avvocato? Solitamente per la lettera di diffida da far inviare da un avvocato si spendono mediamente tra i 150 e i 250 euro.

Quanto tempo ci vuole per risarcire un sinistro? ›

Qualsiasi procedura sia stata attivata, l'impresa è tenuta a formulare l'offerta di risarcimento entro 60 giorni dalla data in cui ha ricevuto la richiesta per i danni alle cose o al veicolo ed entro 90 giorni per i danni alla persona.

Quanto tempo ci mette l'assicurazione a pagare? ›

In ogni caso è possibile pagare l'assicurazione auto annuale fino al 15° giorno dalla scadenza della polizza. Si tratta infatti dei 15 giorni indicati per legge come termine di tolleranza.

Quanto tempo si ha per richiedere il risarcimento del danno? ›

Il termine di prescrizione entro il quale chiedere il risarcimento danni è: 10 anni: se il danno deriva dall'inadempimento di un contratto; 5 anni: se il danno deriva da un fatto illecito; 2 anni: se la richiesta di risarcimento viene presentata a una compagnia assicurativa.

Quanti punti di invalidità per frattura polso? ›

Tabella lesioni
TIPO DI LESIONEpercentuale
POLSO E MANO\
FRATTURA SCAFOIDE5,00%
FRATTURA SEMILUNARE3,00%
FRATTURA PIRAMIDALE2,00%
242 more rows

Quanti soldi sono 8 punti di invalidità? ›

per un punto percentuale di invalidità pari a 8 si applica un coefficiente moltiplicatore pari a 2,1; per un punto percentuale di invalidità pari a 9 si applica un coefficiente moltiplicatore pari a 2,3.

Quanti soldi sono 11 punti di invalidità? ›

I punti di invalidità per il danno biologico da incidente stradale
Punti/ Età15
8870,976532,28
9870,976532,28
10870,976532,28
11866,626499,61
43 more rows

Come faccio a sapere il valore economico di una macchina incidentata? ›

Calcolare la svalutazione auto: ecco come fare

Partendo dal costo della vettura nuova si deve sottrarre il 25 % dopo un anno dall'immatricolazione, il 63% dopo quattro anni e il 71% dopo cinque anni. A questi valori, poi, si deve aggiungere o sottrarre un'altra percentuale a seconda del chilometraggio percorso.

Quando l'assicurazione non copre tutto il danno? ›

L'indennizzo non spetta per i danni dolosi, quelli provocati volontariamente dall'assicurato con il fine di trarre un profitto economico, oppure nei casi di lesioni fisiche subite dal conducente colpevole.

Che ogni danno causato deve essere risarcito? ›

La responsabilità civile connessa al sinistro stradale è basata sul principio che ogni danno causato deve essere risarcito e consiste nell'obbligo di rimborsare i danni causati sia alle persone che alle cose e agli animali a causa del sinistro stesso.

Quanto liquida l'assicurazione di spese legali? ›

In questo caso, avvenuta l'istruttoria e quantificato il risarcimento per le lesioni riportate, la Compagnia di assicurazioni corrisponde una somma anche a titolo di spese legali, che corrisponde solitamente al 15_20% sulla somma liquidata .

Che danni paga l'assicurazione? ›

I danni che voi causate all'auto di qualcun altro in un incidente stradale sono coperti dalla vostra assicurazione di responsabilità civile. Rientra per esempio tra questi danni il danneggiamento della vernice di un altro veicolo.

Cosa ci vuole per pagare l'assicurazione? ›

Ricapitolando quindi i metodi di pagamento più utilizzati per l'assicurazione sono: carte di credito (Visa, Mastercard, American Express) bonifico bancario. carte prepagate.

Cosa succede se l'assicurazione non vuole pagare? ›

Che succede se l'assicurazione non paga? Se l'assicurazione non paga, il danneggiato può agire dinanzi al giudice per far accertare le effettive responsabilità del sinistro. La causa si presenta dinanzi al giudice di pace se il valore dei danni non supera 20mila euro, altrimenti bisogna andare dinanzi al tribunale.

Quanto tempo ha l'assicurazione per risarcire? ›

Secondo la legge, infatti, una volta inviata la richiesta di risarcimento la compagnia assicurativa è tenuta a formulare un'offerta entro 60 giorni dall'incidente, oppure 90 nel caso in cui ci siano danni alla persona.

Quando non si può usufruire della legge Bersani? ›

Quando non è possibile usufruire della Legge Bersani

Il veicolo da cui erediti la Classe di merito appartiene a una persona defunta. L'Attestato di rischio presenta sinistri con colpa negli ultimi 5 anni. Il veicolo da cui erediti la Classe di merito non ha una polizza attiva.

Come si pagano le assicurazioni on line? ›

Metodi di pagamento disponibili per l'acquisto della polizza online
  1. Carta di credito.
  2. PayPal.
  3. Carta prepagata o PostePay.
  4. Bonifico bancario.

Quando l'assicurazione non vuole pagare un sinistro? ›

Nel caso di incidenti tra parenti fino al terzo grado purché siano conviventi o a carico l'assicurazione non copre i danni ai mezzi, ma solamente alle persone. Infine se il danno fisico è aggravato o determinato dal fatto che il conducente non indossava le cinture di sicurezza, l'assicurazione non paga.

Cosa fare se l'assicurazione non risarcisce? ›

Se l'assicurazione ti ritiene colpevole non pagherà il risarcimento. Tra i motivi che possono spesso portare l'assicurazione a non pagare i danni subiti dopo un incidente rientra anche la possibilità che lo stesso richiedente venga considerato colpevole dell'incidente.

Cosa succede se non pago la rivalsa dell'assicurazione? ›

Più in dettaglio, l'art. 1901, I comma, c.c. prevede che “se il contraente non paga il premio o la prima rata di premio stabilita dal contratto, l'assicurazione resta sospesa fino alle ore ventiquattro del giorno in cui il contraente paga quanto è da lui dovuto”.

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Author: Tuan Roob DDS

Last Updated: 08/28/2023

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